Emergency nucleare

Pubblicato: 5 novembre 2022 da Paolo Magrassi in Luoghi comuni, Politica e mondo
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Ho sentito alla radio un’esponente di Emergency parlare della manifestazione per la pace da loro indetta a Roma per il 5 novembre. La signora, il cui nome non ho memorizzato, ha sostenuto che tra i vari rischi che corriamo c’è quello nucleare, il quale riguarda sia le armi atomiche sia la bufera militare intorno all’impianto elettrico di Zaporizhzhia.

Come quasi tutti, ella confonde la bomba atomica con la centrale elettrica atomica, che—fisicamente—sarebbe un po’ come confondere la granata di artiglieria con l’accendisigari. Non escludo che abbia paura anche della Risonanza Magnetica Nucleare e che si tenga alla larga dai reparti di Medicina Nucleare degli ospedali.

Il paurone nucleare intorno a Zaporizhzhia sussiste dai primi di marzo, quando la ripresa notturna di un proiettile tracciante che sorvolava i boschi intorno al recinto della centrale (“un bengala”, secondo una beffarda ma efficace definizione di Marco Travaglio) fu presentato dal 99,9% dei media come il prodromo di una guerra atomica.

I media, lo sappiamo, campano sui nostri meccanismi di paura ancestrali: se poi sono anche loro stessi ad avere paura, l’effetto complessivo è… deflagrante. 😜

Ma occorre rendersi conto che, quantunque la situazione intorno alla centrale di Zaporizhzhia sia preoccupante per vari motivi, l’effetto di un eventuale disastro in un reattore della centrale sarebbe, per capirci, del tipo di quelli avutisi a Cernobyl o a Fukushima. I danni fisici alle persone furono limitatissimi. Molto ma molto ma molto inferiori, per dire, al disastro intorno alla centrale idroelettrica del Vayont nell’ottobre 1963. E vedi anche la Figura 1 qui.

La centrale nucleare non è una bomba atomica. (Per esempio, non esplode.)

La bomba atomica, invece, è una bruttissima bestia, e anche molto peggiore di quelle che probabilmente immagina la stessa signora di cui sopra. Quelle usate a Hiroshima e Nagasaki sono giocattoli al confronto: tant’è che se ne immagina l’impiego come armi tattiche, ossia intorno al campo di battaglia. Le bombe a fusione nucleare, all’idrogeno ‘(bombe H’), sono centinaia o migliaia di volte più potenti, e oggi stanno a bordo dei missili balistici intercontinentali che participerebbero a un’eventuale guerra nucleare.

E’ incontestabile che, essendo implicate le grandi potenze, la probabilità di una guerra siffatta sono superiori a quelle che erano anche solo un anno fa. Ma restano molto piccole e non dovete farvi ingannare dal frastuono mediatico. Straparlando di guerra nucleare, oltretutto dopo essere stati zitti da sempre sul tema, i media non fanno che realizzare inconsapevolmente il progetto di Putin: spaventare il pubblico occidentale (che, forse non del tutto a torto, egli ritiene pavido e smidollato) e indurlo a spingere verso politiche accomodanti con la Russia.

Voglia pertanto, Emergency, distinguere bene tra le prospettive di un incidente alla centrale di Zaporizhzhia e quelle di una guerra nucleare: due eventi che stanno tra loro come un vetro rotto sta a un terremoto di magnitudo 10.

E soprattutto speriamo che la manifestazione da essa indetta abbia l’ardire e il buon senso di protestare sotto l’ambasciata russa…

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