Il presidente estraneo

Pubblicato: 29 gennaio 2024 da Paolo Magrassi in Luoghi comuni, Politica e mondo
Tag:, , ,

Un carabiniere in assetto antisommossa ha detto in piazza a una manifestante che lui non percepisce Mattarella come proprio presidente, perché non l’ha votato personalmente. Precisa subito l’Arma:

« Con riferimento ai contenuti di un video che circola sui social media e siti d’informazione riportante uno scambio di battute tra una manifestante e un carabiniere impegnato in un servizio di ordine pubblico […], è stata già informata l’Autorità Giudiziaria Ordinaria e quella Militare, e nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari, sia di natura disciplinare sia d’impiego, trasferendolo in incarico non operativo».

Sorvolando sulla gracilità della prosa, io vorrei dire che quel carabiniere non va degradato: va educato o, come si dice oggi, formato. Anche perché temo che molte altre persone, dentro e fuori l’Arma, siano prede di visioni così ingenue della democrazia.

Che in democrazia gli eletti dal popolo siano i soli che contano e i più importanti di tutto il resto è una stupidaggine colossale per la quale un tempo non si passava la III Media. Oggi, altro che carabiniere: la senti dai giornalisti, dai dottori, dagli analisti. Il grande Silvio Berlusconi, affossatore della Prima Repubblica (?), la introdusse decenni or sono per sminuire i magistrati, persone che per il semplice fatto di avere un giorno lontano vinto un concorso, si permettevano di perseguitare un eletto dal popolo.

Certo, Silvio parlava pro domo sua e contro quegli specifici magistrati che lo stavano inquisendo e mirava ad arruffianarsi i lettori di Libero, della Verità e di Nicolaporropuntoit. Però diceva di aver studiato al Classico dai salesiani e di essersi laureato alla Statale a pieni voti in giurisprudenza: proprio non gli era possibile rendere più presentabile, più sostenibile la sua reprimenda contro la magistratura? [*]

Ora, è pur vero che due terzi degli adulti non comprendono un testo scritto di moderata complessità e dunque non possono ricorrere a Wikipedia e tantomeno alla Costituzione per capire cos’è la democrazia. Ma chi ha completato la scuola dell’obbligo si è sentito spiegare con dovizia di disegnini e ripetizioni che il sistema politico italiano è, per ragioni di equilibrio, resilienza ed equità, basato sulla divisione dei poteri: il parlamento fa le leggi, il governo conduce il Paese, la magistratura si occupa della giustizia. Solo i membri del parlamento (e gli equivalenti organi legislativi locali) vengono eletti dal popolo.

Ci sono piccole eccezioni a quanto sopra, ma sono tutte previste dalla Costituzione. Così come sono previsti una lunga serie di pesi e contrappesi tutti tesi a massimizzare quella resilienza, quell’equità, quegli equilibri. Anche a un cretino, ne sono convinto, si può spiegare la regola del poker in base alla quale non esiste una combinazione sicuramente vincente: la Massima di Cuori è battuta dalla Minima di Picche, e questa da quella di Fiori…

Ecco, la repubblica italiana è fatta un po’ così. E tutte le sue componenti, dal Presidente al Carabiniere, dall’Insegnante al Dirigente sindacale, da Giorgia Meloni all’ultimo Giudice di pace della più remota località, ne sono rappresentanti ufficiali.

Credere che in democrazia chi conta più di tutti è chi è stato eletto dal popolo, è una corbelleria che ci rivela ignorantissimi. Ed è pericolosa come pensare che ho in mano le carte migliori possibili.


[*] Da notare che qui non c’entra se Silvio avesse ragione o torto in sede giudiziale. Semplicemente, egli avrebbe fatto più bella figura se non avesse finto di ignorare che un magistrato ha tutto il diritto di inquisire un eletto, e che addirittura è obbligato a farlo se gli giunge notizia di un reato penale. Silvio sbagliava perché (a) diseducava i suoi elettori e in un certo senso li chiamava a raccolta intorno a una causa temeraria e poco civile e (b) correva il rischio di essere ritenuto e magari definito somaro dai suoi detrattori, i quali avrebbero potuto pensare che non stesse fingendo.

Lascia un commento